lunedì 19 maggio 2008

Hey Girl!, lo spazio dell’allucinazione

di Susanna Janina Baumgartner

Allucinare nel sogno è considerata da Freud un’esperienza “normale”; il sogno allucina, sostituisce pensieri con allucinazioni. Certe esperienze percettive e ideative e certi modi di rappresentazione onirica corrispondono a una struttura psicotica del mondo.

Da un punto di vista fenomenologico, i significanti e i significati sono multipli e diversi all’interno di una trama complessa che si svolge sulla scena del sogno. Come nella rappresentazione teatrale, ciò che si gioca ha senso all’interno di uno spazio significativo.

Il sogno-delirio si spazializza.

Dal suo “egocentro” il soggetto realizza il suo proposito, quello di occupare anche lo spazio dell’altro, per “controllare” lo spazio dell’alterità.

Questo pone il problema dell’identità-alterità e della confusione tra l’uno e l’altro, l’essere e il non essere; l’altro è ormai sempre e soltanto una parte di sé che non si può differenziare e controllare.

Maschere-teste dolorosamente e coraggiosamente decapitate, spade giganti di eroi della solitudine contro se stessi e le proprie ombre, specchi che possano aiutare a vedere e far luce affinché lenti che filtrano sempre l’immagine possano infrangersi.

Parole alla deriva che colpiscono e si confondono. Parole da affrontare o lasciar scorrere nella memoria che dovrebbe illuminare. Quello che caratterizza l’incontro con l’insolito è l’intenzionalità velata del messaggio, il che significa svelare, scoprire e scoprirsi.

A ruota libera, i pensieri che lo spettacolo Hey Girl! ha suscitato in me. Il filo conduttore delle immagini è la musica che penetra, aggredisce, avvolge. Una musica che invade lo spazio esterno e interno e costruisce quasi ogni immagine come se fosse in grado di materializzare il suono.


Socìetas Raffaello Sanzio
Hey Girl!

di Romeo Castellucci

con Silvia Costa e Sonia Beltran Napoles ● musica originale Scott Gibbons ● fotografia Francesco Raffaelli ● statica e dinamica Stephan Duve ● luci Giacomo Gorini ● realizzazioni sculture di scena Plastikart, Istvan Zimmermann ● coproduzione Odeon Théâtre de l’Europe con Festival d'Automne / Paris, Steirischer Herbst / Graz, Le-Maillon Théâtre / Strasbourg, De Singel / Antwerpen, Productiehuis Rotterdam (Rotterdamse Schouwburg), Cankarjev dom Ljubljana, Trafò-House of Contemporary Arts / Budapest

Dal 23 al 25 maggio 2008
Ore 20.45 (Domenica Ore 16.45)
Teatro Valle ETI, Roma
tel. 06/6869049 - 06/6861802, www.teatrovalle.it

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