Le narrazioni hanno i loro bravi dialoghi. E, se le narrazioni sono comiche, i dialoghi hanno da essere ben saporiti. Queste sono le regole. Prendere o lasciare. Dunque nessuna meraviglia per il battibecco lombardo-pugliese. E, poi, che diamine, qui è in gioco il prestigio di due antiche regioni! Varrà pur ben la pena di sfoderare la spada.
Sostiene Vendola Nicola, detto Nichi, laurea in lettere: «La Lombardia è la regione più mafiosa d’Italia.» E aggiunge: «Non abbiamo avuto la fortuna di vedere sui Tg nazionali la faccia di Letizia Moratti e Roberto Formigoni associati alle vicende di cronaca giudiziaria che raccontano quale sia il livello di pervasività della ’ndrangheta.» (Che poi, non so voi, ma a esser sincero io di preciso mica l’ho capita quest’ultima frase.)
Risponde l’altro, insomma il succitato Formigoni, laureato in filosofia alla Cattolica e prealpino doc, quindi insensibile alle torsioni liriche care al collega: «Nichi Vendola è un miserabile, probabilmente sotto effetto di qualche sostanza.» Ma miserabile dev’essergli sembrato poco. Tant’è che subito dopo ci tiene a precisare che c’è di più, tanto, tantissimo di più: «Tedesco ha detto con chiarezza che gli stessi reati commessi da lui li ha commessi Vendola. Come mai due pesi e due misure? Risponda Vendola come mai non è in galera, poi potrà dire qualcosa della Lombardia.»
Oh, credo che oggi il nome di Jean-François Lyotard dica poco a chi non s’interessa di filosofia. Be’, era uno di quelli del postmodernismo. E, già alla fine degli anni Settanta, lo diceva e lo scriveva: l’epoca dei «grandi racconti» è finita (intendeva che sono finite le ideologie dell’Otto-Novecento, altro che le odierne narrazioni pop-style!). Stop, nisba, kaputt.
E alura gh’è propri nient de fa: niente grandi racconti, niente grandi dialoghi. Questo passa il convento. Accontentiamoci.
2 commenti:
mi piace!!!
nel caso di Formigoni hai detto giusto:"el che passa il convento".
Peccato che sia il convento di Todo Modo.
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