Nome: Tabù. Mission: proporre romanzi erotici scritti da donne e indirizzati a un pubblico di donne. Primi due titoli: Tutti pazzi per Mario di Monya Flour e Lucia e il corpo di Alessia di Alessia Donati.
La neonata collana Vallardi non è proprio quel che si dice una novità assoluta. L’idea di pubblicare testi erotici al femminile l’ebbe per primo, all’inizio degli anni Novanta, Gian Franco Borelli, ex dirigente Rusconi che, abbandonata Milano per Modena (sua città natale), varò una casa editrice che porta il suo nome e una collana che fece molto parlare, Pizzo Nero.
Nondimeno, la scelta del marchio del gruppo Mauri Spagnol incuriosisce, se non altro perché così dissonante rispetto alla sua politica editoriale, tradizionalmente orientata verso il settore dei dizionari e dei manuali linguistici. Li ho dunque letti quei primi due titoli. Tutti pazzi per Mario e Lucia e il corpo di Alessia condividono una caratteristica strutturale: entrambi evitano le connotazioni troppo settoriali, preferendo rimescolare una varietà di ingredienti attinti al repertorio più collaudato dell’eros. Dunque, un po’ di accoppiamenti omo e lesbo, qualche allusione sadomaso e fetish, qualche amplesso di gruppo... Il tutto condito in una cornice narrativa di modeste pretese, in sintonia con i modelli della commedia sexy anni Settanta.
Il risultato è deludente: le scene di sesso, che in generale l’editore – chissà perché – separa tipograficamente dal resto del testo, sono descritte in modo frettoloso, con poco dispendio di fantasia. Intendiamoci, sceneggiare l’eros non è mai facile: gira e rigira, le varianti sono sempre quelle. Per ravvivare la casistica, occorrerebbe una buona dose di talento letterario, che la Flour e la Donati non posseggono e, per rimediare, spostano il focus sugli elementi di contorno. Tutti pazzi per Mario finisce così col tradursi in un’insipida commediola all’insegna del wellness e Lucia e il corpo di Alessia in un romanzetto rosa in salsa piccante. Per una collana intitolata molto pretenziosamente Tabù, uno start davvero poco pruriginoso. È sufficiente lanciare una ricerca su google per trovare una miriade di racconti free meglio scritti e più eccitanti.
D’altra parte, nell’era del world wide web, alle potenziali lettrici e ai potenziali lettori di editoria erotica basta entrare in una chat room o iscriversi a una community specializzata per appagare le proprie fantasie sessuali in modo più diretto e attivo. Perché allora dovrebbero acquistare un prodotto di narrativa erotica, se questo non sa trasmettere qualche brivido imprevisto?
2 commenti:
io sarei più brava
Valentina Bufano
Bellissimo articolo. Una volta, in una mia recensione, ho criticato un libro simile a quelli da Te descritti, e per mesi i miei recapiti Internet sono stati bombardati da dure minacce di anonimi affiliati alla piccola casa editrice che voleva arricchirsi con il prodotto della presunta (e sexy, a giudicare dalla foto) autrice. Buon Anno Nuovo!
Posta un commento