giovedì 19 maggio 2011

Preferenze: 206 i candidati con zero voti

Il problema interessa soprattutto le liste minori. Ma a Milano anche la Lega, l’Udc, lIdv, la Lista Bonino-Pannella e i Verdi hanno presentato candidati al consiglio comunale che non hanno preso neppure un voto

A Milano, per quel che riguarda le preferenze, l’attenzione si è concentrata sul dimezzamento dei consensi raccolti da Silvio Berlusconi. Giustamente. Quello è il dato più eclatante. Ma ci sono altri fattori degni di interesse. Per esempio, sono complessivamente ben 206 i candidati al consiglio comunale che non hanno preso neppure un voto. Zero preferenze. (Qui i risultati: Repubblica Milano.)

Fra le sigle che sostenevano Letizia Moratti, i candidati rimasti all’asciutto sono novantasei: 21 della Destra, 17 dell’Alleanza di Centro, 16 della Lista Popolari di Italia Domani, 16 della Lista Pensioni & Lavoro, 11 della Lista Io Amo Milano, 9 del Nuovo Psi, 5 della Lista Giovani per l’Expo e uno persino della Lega Nord. I candidati con zero preferenze delle sigle a sostegno di Giuliano Pisapia sono invece sei: 2 dell’Italia dei Valori, 2 della Lista Milly Moratti per Pisapia, uno della Lista Bonino-Pannella e uno dei Verdi Ecologisti.
Un po’ meglio vanno le cose per il fronte che sosteneva Manfredi Palmeri: sono solo tre i candidati senza preferenze, tutti dell’Udc. Le cifre salgono invece quando si considerano le liste, più o meno probabili, che sostenevano altri candidati sindaci: 28 gli aspiranti consiglieri del Partito dei Pensionati con zero preferenze, 27 quelli della Lega Padana Lombarda (che sosteneva Giancarlo Pagliarini), 24 quelli del Partito Comunista dei Lavoratori, 11 quelli di Forza Nuova, 10 quelli della Lista La tua Milano, mentre solo uno è il candidato senza preferenze del Movimento 5 Stelle.
Ora, mettiamo pure in conto gli effetti della frammentazione elettorale: a Milano si sono presentati nove candidati sindaci e ventinove sigle. Ma se un candidato al consiglio comunale non ha preso neppure un voto vuol dire che neppure lui si è votato. Probabilmente perché non è residente a Milano e neppure ha parenti o conoscenti. E, probabilmente, perché non ha fatto campagna elettorale e nessuno sapeva che era candidato. Ma questo solleva tanti dubbi sulla retorica delle preferenze e sulla composizione delle liste. 

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