lunedì 28 aprile 2008

La fiaba dell’amore non ha paura del cielo

di Susanna Janina Baumgartner

L’Esserci, come sostiene Heidegger, è la possibilità di essere liberi per il più autentico poter essere; la possibilità dell’esistenza di darsi alle sue possibilità, ma anche di mancarle, di misconoscersi. Smarrirsi in un ideale, in un sogno, innalzarsi al di sopra dell’oppressione e della paura di ciò che è terreno e venir trasportati verso l’alto, sulle ali degli stati d’animo, dei desideri, della fantasia e dell’immaginazione. Un’altezza vertiginosa dove non vi è più l’orizzonte dell’esperienza e dove l’amore muore, perché non vi è più possibilità di con-divisione.

Eppure l’amore si nutre di sogni e immaginazione, per questo “la fiaba dell’amore non ha paura del cielo”. Nello spazio da “fiaba” del teatro è possibile ritrovare la magia di un incontro, condividendo con altri il mio sogno e la mia storia. Interpretare il personaggio di una fiaba mi permette di comunicare, senza vergogna, inibizioni e paure, il mio sentire e le mie emozioni.

Freud, considerando il momento creativo del gioco, ci dice che forse ogni bambino impegnato a giocare si comporta come un poeta, in quanto si costruisce un suo proprio mondo, o, meglio, dà a suo piacere un nuovo assetto alle cose. Attraverso il gioco, la poesia e la fiaba, il soggetto si libera dal “peso” delle proprie fantasie, trovandosi nello spazio protetto del teatro dove può finalmente sentirsi libero di creare, di Essere, in relazione con “altri” e altri.

“La fiaba dell’amore non ha paura del cielo” è il titolo dato da una paziente del Centro Residenziale Terapeutico il “Torchietto” di Pavia per l’allestimento in corso di uno spettacolo teatrale (prossimamente in scena), creato dai pazienti del Centro con la regia di Mara Sfrondini.

Oggetti e costumi di scena sono stati realizzati artisticamente sempre dai pazienti, con la collaborazione delle tirocinanti del corso di perfezionamento biennale in teoria e pratica della Terapeutica Artistica all’Accademia di Belle Arti di Brera (coordinato da Laura Tonani e Tiziana Tacconi e da docenti dell’Università Statale degli Studi di Pavia – Scuola di specializzazione in psichiatria).

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