venerdì 4 gennaio 2008

Il mondo perduto di Tristano e Isotta

di Susanna Janina Baumgartner

Il Tristan und Isolde di Richard Wagner, che ha aperto la stagione del Teatro alla Scala, è un’opera troppo complessa perché se ne possa parlare qui in modo organico. Ciò non impedisce, tuttavia, di fare alcune osservazioni sulla tematica centrale.

Come scrive Maurice Blanchot in La comunità degli amanti, riferendosi proprio a Tristan und Isolde, perfino la reciprocità del rapporto d’amore esclude tanto la semplice corrispondenza quanto l’unità in cui l’Altro si fonderebbe con lo Stesso.

La passione sfugge alla possibilità, sfuggendo, per coloro che ne sono preda, ai loro stessi poteri, alla loro decisione e perfino al loro «desiderio». Li attira nell’estraneo in cui diventano stranieri a se stessi, in un’intimità che li rende stranieri anche l’uno all’altro. Non separati né divisi: inaccessibili e, nell’inaccessibile, in un rapporto infinito.

L’io e l’altro non vivono nello stesso tempo, non sono mai insieme, contemporanei, ma separati da un «non ancora» che va di pari passo con un «ormai non più».

Questo tempo indefinito di un rapporto infinito è quello che vuole esprimere, ed esprime, la musica di Tristan, sempre in attesa e sempre sospesa, senza inizio e fine, senza soluzione. Amore e morte che presuppone la scomparsa, ovvero lo sprofondamento del mondo.

Ricordiamo le parole di Isolde: «Abbiamo perduto il mondo e il mondo ha perduto noi.» Il compimento di ogni amore autentico sarebbe quello di realizzarsi soltanto nel modo della perdita, realizzarsi perdendo quanto non si è mai avuto. L’amore non ci appartiene, può solo essere quel momento che eternamente si rivela e nel contempo ci sfugge. Un mistero che non può essere svelato, ma solo vissuto e che viviamo paradossalmente soli, perché l’amore rivela l’altro come esistente, l’Altro.

Tristan und Isolde
di Richard Wagner

Direttore Daniel Barenboim ● Regia Patrice Chéreau ● Scene Richard Peduzzi ● Costumi Moidele Nickel ● Luci Bertrand Couderc

Personaggi e interpreti: Tristan Ian Storey ● Isolde Waltraud Meier ● Brangäne Michelle De Young ● Kurwenal Gerd Grochowski ● König Marke Matti Salminen ● Melot Will Hartmann

1 commento:

Anonimo ha detto...

L'altro come esistente che per-mette o attraverso di esso si esprime il se...e da vita.

Magnifico Pensiero!

AP

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