venerdì 3 giugno 2011

Che pasticcio il cosiddetto referendum sul nucleare!

Il comitato referendario invita a votare sì al terzo quesito (scheda grigia) per impedire la costruzione delle centrali nucleari. Ma il quesito riguarda solo in parte il nucleare. E votare sì vuol dire ostacolare anche gli investimenti nelle rinnovabili.

Uno va alle urne pensando di votare a favore o contro il nucleare, e invece vota un’altra cosa. È la conseguenza della decisione di trasferire sulle nuove norme approvate dalla legge omnibus la richiesta di abrogazione del comitato referendario. Il nuovo quesito è il seguente: «Volete che siano abrogati i commi 1 e 8 dell’articolo 5 del dl 31/03/2011 n. 34 convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2011 n.75?»

Andiamo a leggerci i due commi. Il primo dice: «Al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche, […] non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare.» Non si procede. Se votassimo solo l’abrogazione di questo comma, le cose sarebbero semplici. Chi è contro il nucleare dovrebbe votare no, cioè mantenere il comma. Chi è favorevole al nucleare dovrebbe votare sì, cioè abrogarlo: il contrario di quanto propagandato dal comitato referendario.
Ma il quesito ci chiede di esprimerci anche sull’altro comma, l’otto. E questo dice: «Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto il Consiglio dei Ministri […] adotta la Strategia energetica nazionale, che individua le priorità e le misure necessarie al fine di garantire la sicurezza nella produzione di energia, la diversificazione delle fonti energetiche e delle aree geografiche di approvvigionamento, il miglioramento della competitività del sistema energetico nazionale e lo sviluppo delle infrastrutture nella prospettiva del mercato interno europeo, l’incremento degli investimenti in ricerca e sviluppo nel settore energetico e la partecipazione ad accordi internazionali di cooperazione tecnologica, la sostenibilità ambientale nella produzione e negli usi dell’energia, anche ai fini della riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, la valorizzazione e lo sviluppo di filiere industriali nazionali […].»
Qui non si parla di nucleare, si parla di strategia energetica. Certo, votando sì, si vota anche contro il nucleare. Ma si ostacolano pure le rinnovabili, giacché si boccia la possibilità di una strategia energetica che tra i suoi fini si pone quello della «diversificazione delle fonti energetiche». E la bocciatura vale per almeno cinque anni: tale è la durata degli effetti giuridici del referendum. Per almeno cinque anni, dunque, niente strategia energetica. Ci va bene? È questo che vogliamo?
Ricordo che il quesito è unico: o abroghiamo tutti e due i commi o li teniamo entrambi. A rigor di logica, chi è contro il nucleare farebbe meglio a votare no, e cioè a conservare sia il comma che stabilisce che non si procede alla costruzione di impianti di energia elettrica nucleare, sia quello che garantisce, fra le altre cose, la diversificazione delle fonti. Quanto a me, ho tanta voglia di mandare a casa Berlusconi. Ma di votare un tale pasticcio proprio non me la sento.

4 commenti:

forrest gump ha detto...

nel merito hai ragione ma considera che i referendum rappresentano l'opportunità di dare una spallata al berlusca.

Umberto minopoli ha detto...

Le pare che per dare spallate ( ma poi le darà ) si debbano votare pasticci che incideranno per 20 anni ( molto oltre la durata di Berlusconi ) sul paese e le sue scelte energetiche. Se Berlusconi cade e la sinistra dovesse andare al governo non potrebbe ( se passa questo pasticcio di rferendum ) neanche fare una Conferenza per realizzare il suo programma di diversificazione energetica. E' una paese del c...

Giuseppe Gallo ha detto...

Forrest, non sarei troppo sicuro della spallata. Berlusconi si è preso una bella scoppola con le amministrative e ora è corso ai ripari: ha evitato di politicizzare i referendum. Errore che invece hanno compiuto alcuni del centrosinistra.

In ogni caso, ha ragione Umberto: per mandare a casa Berlusconi, ti va bene anche la mostruosità prodotta dalla Cassazione? A me no,

Anonimo ha detto...

Segnalo un articolo su Agoravox dedicato proprio al suo articolo:

Nucleare: c’è chi avanza dubbi sul referendum. Ecco perché sono immotivati

http://www.agoravox.it/Nucleare-c-e-chi-avanza-dubbi-sul.html

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