giovedì 5 novembre 2009

I pezzi del PD


Il Pd perde un altro pezzo. Dopo la vittoria di Bersani alle primarie, anche Massimo Calearo – capolista nella circoscrizione Veneto 1 alle scorse politiche per volere di Veltroni – annuncia infatti il suo addio. E si giustifica: «Io di sinistra non lo sono mai stato.» Ma sbaglia oggi il PD a guardare a sinistra, come ritengono pure Cacciari e Rutelli, o ha sbagliato prima imbarcando outsider della politica che poco o nulla avevano da spartire con i suoi presupposti?

Il sospetto che la risposta giusta sia la seconda è più che giustificato. Non a caso l’ex sindaco di Padova Giustina Destro ha commentato: «In passato mi era sembrato che Calearo fosse più leghista che del Pd. Ora mi auguro che possa entrare nel Pdl.» Forse, se il Pd scegliesse con più coerenza i suoi parlamentari, avrebbe meno defezioni. O no?
D’altra parte, una cosa va pur detta: in tutti i parlamenti esistono una destra e una sinistra, mentre non sempre c’è un centro. La questione di fondo allora sarà chiarire cosa significa quella categoria – sinistra –, a cui giustamente Bersani ha voluto restituire dignità.

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