domenica 10 maggio 2009

La Spoon River britannica

Un’irriverente riflessione teatrale sull’altruismo, il sacrificio di sé, la morte. Si può definire così Daniel Hit by a Train, l’originale performance presentata al Teatro Out Off di Milano nel corso della rassegna Uovo Performing Arts Festival 2009. Come l’Antologia di Spoon River, lo spettacolo prende spunto da una serie di targhe funebri, esposte al Watts Memorial of Heroic Deeds di Postman’s Park nel centro di Londra.

Ma qui al lirismo di Edgar Lee Masters si sostituisce una carica trasgressiva ispirata al miglior humour nero britannico, che ci pone di fronte a una verità sconvolgente: l’infruttuosità dell’altruismo per chi lo compie. In sostanza, a venirci raccontati in cinquantatré frammenti sono storie di uomini e donne che hanno perso la vita nel tentativo di salvarla a qualcun altro e si ritrovano in un paradiso senza gioia.
Amelia Kennedy muore provando a salvare la sorella nell’incendio della loro casa, il dottor Samuel Rabbeth muore mentre cerca di rimuovere un’ostruzione alla gola di una paziente di quattro anni malata di difterite, Edward Morris nel tentativo di salvare il compagno che stava affogando nel fiume e il mimo Sarah Smith mentre cerca di salvare un collega da un incendio divampato sul palco.
Scandita da un curioso countdown, la narrazione procede mescolando liberamente i più svariati codici: teatro classico, teatro dell’assurdo, vaudeville, pantomima, musical, farsa, melodramma... Un mix che esige da parte dei cinque attori (Antoine Fraval, Guy Dartnell, Molly Haslund, Nina Teckenburg, Paul Gazzola) un’esibizione di abilità fisica, musicale e teatrale. Ma forse le qualità di maggior interesse e carica innovativa vanno cercate proprio nella recitazione, che da una parte sembra rievocare le consuetudini della più illustre tradizione britannica e dall’altra le infrange di continuo con nichilistica allegria.
L’allegria, appunto. In questo spettacolo, sembra che non si salvi nulla: nessun valore, nessuna ideologia, se non un cinico quanto provocatorio invito all’attaccamento alla vita. «Stay alive» ripete di continuo agli spettatori l’insolito banditore che con i suoi interventi s’incarica di cucire i frammenti narrativi. «Stay alive», restate vivi. Ossia: non fate come noi. Eppure... Eppure il riso finisce col rivelarsi un imprevedibile strumento di comunicazione fra Terra e Cielo. è proprio per mezzo del riso infatti che questi generosi ancorché comici personaggi conservano anche post-mortem le loro caratteristiche umane. Ed è per mezzo del riso che finiamo col provare simpatia per loro. E cioè col partecipare alla loro sorte, al loro destino.

Daniel Hit By A Train
Lone Twin Theatre (GB)
di e con: Antoine Fraval, Guy Dartnell, Molly Haslund, Nina Teckenburg, Paul Gazzola ● direzione artistica: Gary Winters & Gregg Whelan ● drammaturgia: David Williams ● direttore esecutivo: Kate Houlden ● Luci: Sarah-Jane Grimshaw ● Produzione: Catherine Baxendale & Sadie Cook ● Durata: 75 minuti

INFO:
Uovo Performing Arts Festival 2009: www.uovoproject.it
Teatro Out Off: www.teatrooutoff.it

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